lunedì 1 marzo 2010

15 marzo giornata della lentezza

Ieri sera, purtroppo, presi da foga "acquatica", ci siamo scordati diaffrontare questo tema....altra interessante proposta culturale daattuarsi...senza alcuna necessità di presentare domande di contributo,costituire associazioni , istanze o altro......Soltanto applicando anoi stessi ..un pò di "slow philosophy"....e suggerendo agli altri difarlo....per un giorno...che non dovrebbe essere nemmeno un grandeimpegno ( nè politico, nè culturale) e non dovrebbe nemmeno far"venire" troppo "male di testa" per la complessità.........Speriamonon piova..primavera imminente........proposta : giornata sul gretodel Sarca ..luogo piuttosto isolato e fuori dalle correnti di trafficoumano e ciclabile.......a guardare l'acqua che scorre ........sforzomassimo......capire se passa qualche trota......Ciao. Gianfranco

1 marzo 2010 sciopero immigrati

Primo Marzo 2010 Sciopero degli stranieri
Stranieri non tanto dal punto di vista anagrafico, ma perché estranei al clima di razzismo che avvelena l’Italia del presente. Autoctoni e immigrati, uniti nella stessa battaglia di civiltà. Se volete dare un segno tangibile della vostra adesione ad una battaglia di civiltà firmate il manifesto promosso dall'espresso riportato qui sotto....

http://www.nontoccareilmioamico.net//signataires.php

Buona settimana a tutti
Gianfranco

Manifesto contro il razzismo in Italia
Quando nel 1989 a Villa Literno fu ucciso un giovane sudafricano, Jerry Masslo, più di un milione di persone manifestò contro questo crimine razzista rispondendo all'appello di partiti politici, sindacati e associazioni.
Vent'anni dopo, quando a Rosarno si è verificato una vera e propria cacciata contro gli africani, soltanto alcune centinaia di persone si sono riunite per manifestare il loro sdegno. Gli uomini politici, nel migliore dei casi, sono rimasti muti.
La società civile alla quale sentiamo di appartenere è stata la sconcertata testimone della progressione del razzismo in Italia. Per paura, per vergogna o per disorientamento siamo stati a lungo in silenzio. Ma ci assumiamo adesso tutte le nostre responsabilità per spiegare la gravità della situazione e condividere l'entusiasmo che ci anima nel tentativo di ridare all'Italia un volto fraterno.
Uomini pubblici o semplici cittadini, vogliamo dire in modo chiaro a tutti coloro che sono vittime del razzismo a causa del colore della loro pelle, della loro religione o delle loro origini, che non sono soli. A Jerry Masslo assassinato, ai rom schedati, agli africani di Rosarno perseguitati e a tutte le vittime anonime del razzismo diciamo: siete tutti nostri amici! Per loro, vogliamo semplicemente ma decisamente dire a tutti coloro che hanno intenzioni di aggressione razzista: non toccare il mio amico!
Gli italiani sono "gente normale", a volte razzista, ed è ora che l'Italia guardi in faccia i suoi problemi di razzismo. Il razzismo non è una fatalità collegata meccanicamente alla crisi economica. Il razzismo non è nemmeno un problema riducibile alla questione dell'immigrazione, perché chiudere le frontiere non ha mai portato di per sé alla scomparsa dell'odio per l'Altro. La realtà deve essere considerata per quella che è: vivono ormai in Italia neri, arabi, rom, asiatici, latinoamericani, animisti o musulmani che malgrado siano spesso trattati da stranieri per via di leggi inique, sono italiani di fatto e di cuore.
In sintesi, il problema del razzismo in Italia va al di là del problema dell'immigrazione. E' quindi in termini più ampi che deve ormai essere affrontato.
E su questo piano, al di là dei fatti di sangue, il quadro è cupo. Bisogna essere sordi per non sentire gli insulti razzisti urlati negli stadi contro gli atleti neri. Bisogna essere ciechi per non vedere le discriminazioni di cui sono vittime nella quotidianità gli stranieri e gli italiani di "origine straniera". Nel mondo del lavoro, per affittare una casa o negli uffici amministrativi, devono troppo spesso subire diffidenza e umiliazione.
Questa situazione di ingiustizia è il frutto dell'assenza dello stato, del disfacimento della società civile, e dell'alleanza di fatto tra la Lega al Nord e le mafie al Sud che ha come scopo di strumentalizzare il razzismo per ragioni politiche per gli uni e economiche per gli altri. Ma il ricordo del fascismo e della Shoah ci insegna fin troppo chiaramente a cosa possono portare meccanismi di questo genere: non possiamo quindi restare a guardare senza opporci con tutte le nostre forze.
E' per questo che :
- Non lasceremo assimilare il problema del razzismo alla questione dell'immigrazione, perché è un modo di giustificare tutte le violenze commesse impunemente contro gli stranieri e gli immigrati.
- Denunciamo con decisione le leggi relative all'immigrazione, uniche in Europa per il loro carattere xenofobo, che fanno di persone integrate nella società italiana dei veri paria.
- Richiamiamo tutti i cittadini, le associazioni, i sindacati e gli uomini politici alla vigilanza contro i discorsi razzisti.
- Facciamo appello a tutti i partiti rispettosi dei Diritti dell'Uomo perché respingano per principio ogni alleanza con la Lega Nord e con qualsiasi altra formazione razzista e xenofoba.
-Facciamo appello alla società civile e allo Stato perché lottino contro il razzismo e l'antisemitismo mobilitando l'educazione, il diritto e la cultura.
Il cammino verso una società liberata dal razzismo può sembrare lungo e difficile. Ma è impegnandoci oggi nella battaglia antirazzista che possiamo sperare per domani una società il cui motore sia la costante ricerca della convivenza.

Acqua di tutti appuntamenti in Treentino

Segnalo due interessanti iniziative sul tema dell'acqua che si terranno nel corso della prossima settimana:
Il primo organizzato dal Pd delle Giudicarie in collaborazione con il Pd di Dro:


“L’acqua, un bene prezioso, un bene pubblico”



Lunedì 1 MARZO 2010 - ore 20.30

Sala Consigliare del Comune di Comano Terme
PONTE ARCHE

incontro pubblico con
Rosario Lembo Coord. di Contratto Mondiale Acqua
con la presenza di Michele Nardelli - Consigliere provinciale Pd e del Vice Presidente della Giunta Provinciale Alberto Pacher

…….informazioni e chiarimenti sul tema della “privatizzazione”

Il secondo dal Comitato Trentino Acqua Bene Comune
SABATO 6 MARZO – ore 15.00
Sala di rappresentanza del consiglio regionale, piazza Dante - Trento
ACQUA IN BORSA!
SERVIZI IDRICI IN MANO AL MERCATO.
LA SITUAZIONE IN TRENTINO
Ne parliamo con il Comitato Trentino Acqua Bene Comune
Interverranno:
- Alberto Lucarelli, Ordinario di Diritto Pubblico presso l' Università di Napoli Federico II
- Severo Lutrario, Forum italiano dei movimenti per l'acqua
Coordina e introduce Francesca Caprini, Comitato Trentino Acqua Bene Comune
Nel seconda parte del convegno sono invitati ad intervenire Sindaci, amministratori, rappresentanti di associazioni ed enti locali che negli anni si sono impegnati nella salvaguardia dell'acqua come bene comune e della sua gestione pubblica.
Il Parlamento ha appena approvato norme per la privatizzazione definitiva dei servizi idrici in Italia. Ci aspettano tariffe più alte, meno investimenti, più licenziamenti, ma alti profitti per i gestori. Il Trentino, a suo modo e in silenzio, partecipa a questo processo.
All'incontro sarà possibile prenotarsi per la partecipazione alla manifestazione del 20 marzo a Roma lanciata dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua.

Nimby

Ciao a Tutt@


Vi disturbo per mettervi al corrente di un'iniziativa a sostegno dell'alternativa all'incenerimento dei rifiuti.
L'iniziativa parte dalla nostra provincia per volontà di NIMBY Trentino Onlus, associazione che da sette anni si oppone alla costruzione dell'inceneritore trentino, ma stà raccogliendo l'adesione di numerose realtà regionali/nazionali e di moltissimi cittadini che vivono le stesse problematiche.

La situazione:
Lo scorso 26 dicembre la PAT ha pubblicato il bando di gara per la costruzione dell'inceneritore trentino, rifiutando l'inserimento dell'opzione "recupero materia prima" proposta lo scorso novembre da alcuni comuni della piana rotaliana alla stessa amministarzione provinciale, attraverso un dettagliato studio redatto da un esperto del settore che ha analizzato la situazione trentina e valutato le potenzialità di analoghi impianti già in funzione.
L'alternativa massimizza il recupero di materia prima e si propone come innovativa, rispetto alla primitiva combustione dei rifiuti, non solo dal punto di vista tecnologico: maggiore flessibilità ed economicità di gestione, maggiore occupazione, notevole minor impatto ambientale e sulla salute pubblica, ridotti costi di costruzione e gestione, ridotti tempi di realizzazione, maggiori benefici sulla tariffa rifiuti.

L'iniziativa:
L'iniziativa intende sollecitare il buon senso dei nostri amministratori in prospettiva di un realistico ritiro del bando di gara e della successiva riformulazione o definitivo orientamento delle politiche provinciali di gestione dei rifiuti verso il recupero della materia.
Sono previsti tre livelli di pertecipazione:
1. Partecipazione ad una o più tappe di "In cammino per l'alternativa" per la consegna della "Lettera a S.Francesco".
Vedi notizie nei rispettivi allegati: cammino.lettera e cammino.tappe
2. Sostegno dell'iniziativa di cui sopra attraverso il digiuno.
Vedi il rispettivo allegato: digiuno.scheda.adesione
La scheda compilata e firmata può essere inviata in formato elettronico agli indirizzi email indicati sulla stessa, o semplicemente facsata al numero riportato (possibilmente non in ora tarda, dato che si tratta di un telefono di casa).
3. Contribuire, attraverso il tesseramento all'associazione NIMBY Trentino, al sostegno di questa ed altre iniziative in programma.
Vedi l'invito della presidente: lettera.soci

Le motivazioni:
La tutela della salute pubblica e dell'ambiente potrebbero essere argomenti sufficientemente motivanti per avere la vostra adesione nella forma che riterrete opportuna.
In realtà qui si giocano questioni molto più importanti e fondamentali: il sostegno o meno di un modello economico fallimentare e insostenibile.
E' ora di cambiare rotta ed il Trentino, con una politica inceneritorista, rischia di ipotecare risorse economiche e modello di sviluppo per i prossimi 20 anni!
Non è un caso che due padri missionari, pur immersi nelle estreme urgenze degli ambiti in cui operano, abbiano deciso di sottoscrivere con entusiasmo la "Lettera a S.Francesco", come stimolo ad una riflessione collettiva sul modello di sviluppo, lo sperpero delle risorse e la distribuzione dei beni.


Un invito ad inoltrare ai vostri amici e conoscenti.
Grazie per l'attenzione.

Fausto Nicolussi - Pergine Valsugana (TN)